John Doe
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La capsulotomia laser YAG è una procedura laser che viene eseguita dopo un intervento di cataratta per migliorare la vista. Lo speciale trattamento laser è comunemente eseguito ed è molto sicuro.
Il cristallino, la lente naturale all’interno dell’occhio diventata torbido (cataratta) con l’età e viene rimosso durante l’intervento di cataratta e sostituito da una nuova lente (IOL) che viene posizionata all’interno di un sacco (noto come capsula) nell’occhio. In un piccolo numero di pazienti, la capsula può addensarsi dopo l’intervento chirurgico, lasciandovi con visione annebbiata. C’è difficoltà nella luce a raggiungere la parte posteriore dell’occhio, che può lasciarti con il bagliore dalla luce intensa o dalle luci di notte. L’ispessimento della capsula si verifica comunemente dopo l’intervento, anche se in alcuni casi può verificarsi mesi dopo l’operazione di cataratta. La capsulotomia laser YAG utilizza una lente speciale per applicare un raggio laser sulla capsula, creando un piccolo foro al centro della capsula e lasciando passare la luce.
Il giorno della procedura, verrai portato in una sala laser e seduto a una macchina con un mento e un poggiatesta con un laser attaccato. Il medico metterà gocce anestetiche negli occhi per intorpidirlo prima che inizi la procedura. L’oculista metterà una speciale lente a specchio sull’occhio prima di applicare il raggio laser, che consente loro di vedere chiaramente la membrana. Applicheranno quindi il laser e praticheranno un piccolo foro per liberare la visione. Sentirai un clic e vedrai una luce lampeggiante durante il trattamento. La procedura richiede circa 10 minuti e non è dolorosa.
La visione sarà offuscata per alcune ore dopo il trattamento laser a causa del collirio, che è stato utilizzato per dilatare le pupille. Il medico può prescrivere colliri da utilizzare per un breve periodo.
L’iridotomia con YAG laser è l’intervento ambulatoriale necessario per la prevenzione dell’attacco acuto del glaucoma ad angolo chiuso, ovvero l’aumento repentino della pressione interna dell’occhio, che può condurre in poche ore al danneggiamento irreversibile della testa del nervo ottico (papilla ottica) e alla cecità.
Il glaucoma ad angolo chiuso è un blocco del deflusso del liquido interno dell’occhio (umor acqueo) verso l’esterno con conseguente rapido aumento della pressione intraoculare.
L’attacco acuto di glaucoma è un’emergenza oculistica da pronto soccorso, che presenta sintomi quali intensissimo dolore (tipo cefalea), occhio molto rosso (solitamente solo uno), nausea, vomito, improvviso e marcato calo del visus.
Necessita di intervento farmacologico immediato (entro pochi minuti dall’attacco) e, nella maggior parte dei casi, non si riesce comunque ad ottenere un completo recupero della funzionalità visiva e del campo visivo. Può essere preceduto da “attacchi premonitori” difficili da riconoscere dal soggetto (leggera cefalea, transitori arrossamenti oculari, ecc.).
Fatte salve alcune rare eccezioni, di solito è la conformazione troppo stretta dell’angolo tra iride e cornea a bloccare il deflusso dell’umor acqueo verso l’esterno.
Questo tipo di conformazione anatomica si riscontra più frequentemente in pazienti ipermetropi (lunghezza assiale dell’occhio più corta) oppure in presenza di cataratta avanzata (per importante aumento dei volumi del cristallino catarattoso). Un’ultima condizione che spesso predispone a questa conformazione è quella dei traumi contusivi con lussazione del cristallino (e quindi dislocazione della lente dalla sua posizione anatomica naturale).
Previa instillazione di collirio anestetico, si procede, per mezzo di un laser, a forare la porzione superiore dell’iride con lo scopo di mettere in comunicazione la camera posteriore dell’occhio con quella anteriore e favorire il deflusso dell’umore acqueo. Il foro eseguito con il laser è piccolissimo (circa 1,5 mm) e rimane “nascosto” dalla palpebra superiore.
Questo trattamento ambulatoriale è indolore e dura pochi secondi. Dopo un paio d’ore il paziente può riprendere le sue normali attività.
La Vitreolisi é una procedura non invasiva, indolore, il cui obiettivo è quello di migliorare il sintomo visivo causato dai Corpi Mobili Vitreali (CMV) o Floaters, comunemente detti “Mosche Volanti”.
La tecnica si basa sull’applicazione di impulsi di luce laser a bassa energia per far evaporare le fibre collagene che formano le opacitá vitreali, o reciderne i filamenti, trasformandoli in gas. Il risultato finale consiste nella loro rimozione o riduzione con il miglioramento del disconfort oculare. La maggior parte dei corpi mobili possono essere trattati efficacemente, mentre alcuni tipi di Floaters sono difficili da vaporizzare ed hanno meno probabilitá di regredire rispetto ad altri.